Con 107 voti a favore e 69 contrari, palazzo Madama ha approvato oggi la conversione in legge della finanziaria 2023, a due giorni dalla scadenza che, se superata, avrebbe costretto all’esercizio provvisorio.
La nuova Legge di bilancio vale 35 miliardi, e prevede al suo interno numerose misure dirette a rafforzare l’ecosistema italiano aiutando non solo le aziende a contenere l’urto di una crisi perdurante, causata dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha minato la capacità delle stesse imprese di soddisfare il proprio fabbisogno, in primis energetico ma anche con riferimento alle materie prime, ma anche le famiglie, colpite da aumenti a volte drammatici per quanto attiene la spesa legata alle bollette.
La manovra, dunque, va ad alleviare il peso dell’incremento degli energetici, obiettivo cui sono destinati ben 21 miliardi tra crediti d’imposta rinnovati e potenziati in primis per aziende energivore e gasivore, dal 40 al 45% (previsti sgravi anche per imprese che non rientrano nelle precedenti definizioni, dal 30 al 35%), bonus legati al pagamento delle bollette (con l’innalzamento a 15mila euro della soglia ISEE prevista per i bonus sociali) ed IVA al 5% per consumi di gas metano, ma prevede anche diverse altre determinazioni concernenti questioni di primo piano del dibattito socioeconomico del Paese.
Crediti d’imposta carburanti
A sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’agromeccanica, viene riconosciuto un credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023 per l’acquisto (comprovato mediante le relative fatture d’acquisto, al netto dell’IVA) di gasolio e benzina impiegati:
- -per la trazione di mezzi utilizzati nell’esercizio dell’attività;
- – (solo per le imprese agricole e della pesca) per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali.
Crediti d’imposta imprese operanti nel Sud
Vengono prorogati al 31 Dicembre 2023 il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi da parte di imprese operanti nelle regioni meridionali , e quello destinato ad investimenti nelle Zone Economiche Speciali.
Altresì, confermati il regime di credito per investimenti in ricerca e sviluppo sostenuti da imprese del Sud, con aliquote del 25% per le grandi, 35% per le medie e 45% per le piccole, e quello a supporto delle spese effettuate per il compostaggio presso i centri agroalimentari presenti nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia, nel limite massimo di un milione di euro.
Altri crediti d’imposta
Confermato per tutto il 2023 il credito per la quotazione in borsa delle PMI (con massimale innalzato da 200.000 a 500.000 euro), mentre viene esteso al 30 Settembre 2023 il regime di maggior aiuto per acquisti di beni industria 4.0 prenotati entro il 31 Dicembre 2022:
- – 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- – 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- – 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Conferme anche per lo sport bonus, ovvero il credito d’imposta al 65% (e fino a 15 milioni) per le erogazioni liberali a sostegno di interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture sportive pubbliche, e per il credito sponsorizzazioni, pari al 50% delle spese di investimento in campagne pubblicitarie e sponsorizzazioni di leghe , società sportive e associazioni dilettantistiche, per spese effettuate dal 1 Gennaio al 31 Marzo 2023 (fino a 10.000 euro).
Introduzione di un nuovo credito d’imposta del 36% (fino a 20.000 euro), per spese sostenute dalle imprese negli anni 2023 e 2024 per:
- – prodotti realizzati con materiali provenienti dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica;
- – imballaggi biodegradabili e compostabili secondo la normativa UNI EN 13432:2002 o derivati dalla raccolta differenziata della carta, dell’alluminio e del vetro
Con il decreto Aiuti quater (D.L. 18 novembre 2022, n. 176) sono state introdotte alcune modiche al precedente decreto-legge, come la riduzione al 90% a partire dal 1° Gennaio 2023, confermate poi nel quadro della legge di bilancio.
Prevista la detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, del 90% per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023, del 70% per quelle sostenute nell’anno 2024 e del 65% per quelle sostenute nell’anno 2025 per gli interventi effettuati dai condomini e prorogato, dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023, il termine ultimo per completare i lavori relati agli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Contratti di sviluppo
Previsti nuovi fondi per i contratti di sviluppo, con
- – 160 milioni l’anno per gli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni annui per gli anni dal 2028 al 2037 a favore di programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale, e
- – 40 milioni l’anno per gli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni annui per gli anni dal 2028 al 2037 per imprese operanti nel settore turistico.
Nuova Sabatini
Confermata per il 2023 la misura del MiMIT che sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali.
Fondo di garanzia PMI
Prorogate a tutto il 2023 il regime di aiuto speciale (disciplina transitoria) e le misure connesse al Temporary Crisis Framework legato alla guerra in Ucraina. Per accedere a queste ultime le imprese dovranno dichiarare di avere esigenze di liquidità dirette o indirette causate dal conflitto (es. aumento dei prezzi delle materie prime, spese per l’energia, etc.).
Fondi settore agricolo
La Manovra prevede un supporto economico all’imprenditoria agricola attraverso varie misure:
- – 80 milioni per la capitalizzazione delle imprese agricole attraverso ISMEA;
- – 100 milioni (5 per il 2023, 95 per il 2024) al Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del Made in Italy;
- – 20 milioni in favore dello sviluppo in agricoltura dell’imprenditorialità a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile e del ricambio generazionale;
- – 100 milioni di euro (25 milioni all’anno dal 2023 al 2026) Fondo per il rafforzamento dell’ecosistema agricolo nazionale;
– 225 milioni (75 all’anno tra il 2023 ed il 2025) andranno al Fondo per l’innovazione in agricoltura a supporto di progetti innovativi che abbiano come obiettivo l’incremento della produttività dei settori agricolo, della pesca e dell’acquacoltura attraverso:- – la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa;
- – per l’utilizzo di macchine;
- – soluzioni robotiche;
- – la sensoristica;
- – le piattaforme e infrastrutture 4.0;
- – il risparmio dell’acqua;
- – la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche;
- – l’utilizzo di sottoprodotti.
Incentivi autotrasporto
Previsti 200 milioni a sostegno dei maggiori oneri derivanti dall’acquisto di gasolio per le imprese attive nel settore dell’autotrasporto con veicoli superiori alle 7.5 tonnellate ed almeno Euro5.
Fondi a associazioni e società sportive dilettantistiche e Fondo imprese culturali
Potenziati il Fondo istituito dal Decreto Aiuti ter a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche, delle discipline sportive, degli enti di promozione sportiva e delle federazioni sportive, anche nel settore paralimpico, che gestiscono impianti sportivi e piscine, ed il Fondo imprese culturali, che promuove a nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese operanti nel settore creativo.
Riforma delle pensioni
L’obiettivo dell’esecutivo era scongiurare il nuovo ricorso alla Fornero, ed in tale contesto si è optato per il ricorso a quota 103, che prevede la possibilità di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi. Chi rimane in servizio può anche decidere di rinunciare al versamento dei contributi previdenziali, che rimarranno in busta paga.
Le pensioni minime per gli over 75 sono fissate a 600 euro, per un anno, mentre la rivalutazione vede ora applicati meccanismi e quote differenti a seconda della soglia.
Opzione donna: prevista a 60 anni uscita dal lavoro (con anticipo di un anno per ogni figlio, massimo due) per tre categorie svantaggiate donne caregiver, alle invalide al 74% e alle lavoratrici di aziende in crisi (queste ultime anche a 58 anni, indipendentemente dai figli).
Reddito di cittadinanza e misure sociali
Per quanto attiene l’annosa diatriba relativa al reddito di cittadinanza, l’esecutivo lo ha ridimensionato rispetto alla versione originale, estendendolo per 7 mesi (invece che 8) per il 2023 ai percettori abili di lavoro (diviene inoltre automatica l’esclusione in caso di rifiuto di offerta di lavoro), mentre per i ragazzi tra i 18 ed i 29 anni che non hanno completato alla scuola dell’obbligo diventa necessario iscriversi a corsi che consentano il completamento del percorso.
Prevista per soggetti in condizioni di povertà assoluta la distribuzione di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, ma anche una carta risparmio spesa per sostenere l’acquisto di beni alimentari di prima necessità per le persone con un Isee non superiore a 15 mila euro, con erogazione a carico dei Comuni.
Fisco
Passando poi al rebus fiscale, vero snodo anche dei precedenti governi, l’impegno dell’esecutivo è stato diretto al taglio del cuneo fiscale, che scende di due punti per dipendenti fino a 35mila euro lordi e di tre punti per dipendenti fino a 25mila, ed alla ricalibrazione della flat tax per gli autonomi, con platea allargata in virtù dell’innalzamento ad 85mila euro del massimale per accedere alla stessa e modalità incrementale con aliquota al 15% per una quota dei redditi aumentati quest’anno.