L’inflazione cresce in tutta l’UE, mai così in alto con l’euro

L’evento pandemico ha generato, oltre naturalmente alle drammatiche conseguenze sanitarie e sociali con cui tutto il mondo si è dovuto confrontare, anche notevoli ripercussioni sul fronte economico. 

In questo ambito, se le chiusure dovute ai lockdown generalizzati visti nel corso del 2020 e quelli mirati del 2021, hanno ovviamente causato cali di produzione, rallentamenti logistici, usura delle catene di valore globali, un nuovo devastante effetto ha colpito le economie in ripresa, ossia il rimbalzo dei prezzi, a partire da quelli energetici, con gli approvvigionamenti di gas (soprattutto) e petrolio divenuti difficili per due ordini di motivi: perché la domanda supera ampiamente l’offerta, anche a causa di una riduzione della produzione dei Paesi fornitori dovuta al contenimento dei costi; e perché l’instabilità politica in varie aree chiave (in primis, l’Ucraina) ha un impatto considerevole sulla capacità di rifornirsi di combustibili. 

Al netto dell’impennata degli asset energetici, si è assistito e si sta continuando a fare i conti con un aumento generalizzato dell’indice dei prezzi al consumo, con tassi di inflazione pre-euro (per l’Italia, nel mese di Gennaio si è arrivati al 4.9%, mentre si registra un +5% come media UE), che pongono diversi interrogativi sul futuro della ripresa. L’aumento eccessivo dei prezzi, infatti, ha un effetto deleterio sul consumo (a causa della perdita di potere d’acquisto), sugli investimenti (dovuta alla volatilità dei costi ed alla stretta sui tassi di interesse), sulla tassazione (che aumenta), e pesa sulla capacità di un Paese (o un’area) di risollevarsi dopo una crisi.

In questa difficile congiuntura, la BCE, deputata a preservare la stabilità dei prezzi (come da Trattati UE), pur lasciando al momento invariati i tassi di interesse, ha mostrato segnali che aprono alla possibilità di un loro aumento, allo scopo di ingenerare un ribasso del tasso inflattivo, nelle parole della presidente Christine Lagarde, la quale ha affermato che l’aumento dei prezzi che l’UE sta sperimentando non si esaurirà nel breve periodo, ed una nuova valutazione sarà effettuata sui dati di Marzo.