L’esecutivo ha approvato nella giornata del 28 Ottobre 2021 il testo che schematizza il bilancio statale per l’annualità 2022. La bozza, che passerà adesso all’esame dei due rami del Parlamento e dovrà essere convertita in Legge entro il 31 Dicembre 2021, prevede un intervento nell’ordine dei 30 miliardi di euro, e tocca nei suoi 185 articoli una molteplicità di settori e attività.
Tra le principali misure individuate dal Governo possiamo evidenziare
• – Abolizione di Quota 100, sostituita (per adesso a valere sul solo 2022) da Quota 102, dunque 64 anni di età e 38 di contributi per usufruire della pensione anticipata;
• – Rafforzamento degli ammortizzatori sociali: 4.6 miliardi di euro per le misure volte a garantire un sostegno al tessuto imprenditoriale italiano: rientrano adesso anche le aziende con meno di 5 dipendenti, che non potevano usufruire della CIG; estensione della NASPI; bonus per chi assume a tempo indeterminato (e non ha licenziato nei 6 mesi precedenti) lavoratori in CIGS, che ammonta al 50% dell’assegno della CIGS che avrebbe dovuto corrispondere agli stessi lavoratori, per 12 mesi;
• – Riforma fiscale: aliquote IRPEF: riduzione del cuneo fiscale; taglio IRAP (circa 8 miliardi annui)
• – Rifinanziamento Nuova Sabatini: 150 milioni all’anno dal 2022 al 2026;
• Rifinanziamento Fondo 394 per l’internazionalizzazione delle imprese: 1.5 miliardi annui dal 2022 al 2026 per far ripartire la misura di sostegno per le aziende che vogliono accedere ai mercati esteri, più 150 milioni annui per la quota a fondo perduto, sempre dal 2022 al 2026;
• – Nuove risorse per i fondi ICE: assegnati oltre 350 milioni ai programmi di assistenza per l’internazionalizzazione;
• – Proroga credito d’imposta investimenti in beni strumentali: rinnovo della misura fino al Dicembre 2025, con consegne fino a Giugno 2026, con le seguenti intensità (per i beni ricompresi nell’Allegato A)
~ 20% per investimenti fino a 2,5 milioni
~ 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni
~ 5% per investimenti da 10 a 20 milioni
Per i beni ricompresi nell’allegato B, è prevista una proroga al 20% per il 2023 e poi al 15% per il 2024 e al 10% per il 2025. Nessuna proroga, oltre il 2022, per beni non 4.0;
– Proroga credito d’imposta investimenti ricerca e sviluppo, in transizione ecologica, in innovazione tecnologica 4.0 ed in altre attività innovative: la bozza prevede le seguenti intensità a partire dal 2023
~ 10% per attività di ricerca e sviluppo, nel periodo d’imposta successivo al 31 Dicembre 2022e fino al 31 Dicembre 2031, nel limite massimo annuale di 5 milioni;
~ 5% per attività di design e ideazione estetica, nel periodo d’imposta successivo al 31 Dicembre 2023 e fino al 31 Dicembre 2025, nel limite massimo annuale di 2 milioni;
~ 10% per attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, nel periodo d’imposta successivo al 31 Dicembre 2022 e fino al 31 Dicembre 2023, nel limite massimo annuale di 4 milioni; scenderà poi al 5% nel periodo d’imposta successivo al 31 Dicembre 2023 e fino al 31 Dicembre 2025, nel limite massimo annuale di 2 milioni;
• – Nuovo regime Fondo di garanzia per le PMI: a partire dal 1° Gennaio 2022, scende dal 90% all’80% la percentuale erogata dallo Stato a copertura dei prestiti previsti dalla normativa, con tetto massimo a 5 milioni di euro; previsto inoltre il pagamento di una commissione per le garanzie richieste a partire dal 1° Aprile 2022. Le operazioni di sostegno oltre i 30.000 euro, con finalità diverse dagli investimenti saranno finanziate al massimo per il 60%;
• – Fondo per la transizione industriale: 150 milioni per la riconversione green di attività industriali;
• – Fondo italiano per il clima: 840 milioni per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 – a supporto di interventi pubblici e privati che permettano all’Italia di raggiungere gli obiettivi fissati dai Trattati firmati;